La ADT Production è stata fondata dal sottoscritto nel 2001. L'idea mi venne proprio guardando in televisione l'attacco alle Torri Gemelle. Come tutti ben ricorderanno quel giorno fatidico ovvero l'11 settembre in cui per la prima volta un fenomeno di simile portata era in diretta sotto gli occhi delle persone di tutto il mondo. Più nello specifico fu un amico ad avvisarmi verso l'ora di pranzo mentre stavo in spiaggia ed ultimavo il Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche. Fu un segno del destino: mentre guardavo sbigottito i telegiornali mi resi conto del potere assoluto delle immagini e di quanto potessero ipnotizzare gli esseri umani al punto di incollarli letteralmente al monitor.
All'epoca ero studente universitario e detti numerosi esami di Storia e Critica del Cinema ma mai prima di allora avevo preso in considerazione l'idea di generare una piccola e sconosciuta casa di produzione filmica indipendente in cui l'autore fosse in grado di avere l'idea e svilupparla dalla fase di pre-produzione (sceneggiatura, storyboard, scelta del cast, trasporto dei materiali) a quella di produzione (regia, direzione degli attori, luci) a quella di post-produzione (montaggio, coordinamento suoni e musiche) sino alla distribuzione (francamente assai blanda se non per l'Anteprima Spazio Torino nel Torino Film Festival o qualche altro evento). Ma la cosa essenziale era quello di stabilire un linguaggio e parlare attraverso le immagini a prescindere dal fatto che fosse compreso o che a questo punto esistesse un pubblico in senso fisico.
Ed è stato così che per puro amore dell'arte e della sperimentazione nel periodo compreso tra il 2001 e il 2011 ho realizzato autonomamente questi dodici filmati di piccola e media lunghezza generando un contenitore di significato mediante il quale stabilire una linea continua attraverso storie diverse e lontane tecnicamente tra loro.
Erano gli anni in cui lavoravo e studiavo ed investii i risparmi per acquistare una piccola Sony Handycam Video 8 CCD-TR330E videocamera pal e nel tempo anche dei cavalletti, delle macchine fotografiche, dei piedistalli per luci, un alimentatore e diversi videoregistratori per effettuare il montaggio delle immagini e l'ausilio delle musiche. Trasformai il mio alloggio in uno studio di montaggio e guardavo e riguardavo attraverso il monitor il tipo di lavoro svolto.
Quando andavo in giro cercavo location, luoghi disabitati immaginandoli in diversi momenti della giornata e come un talent scout fermavo persone per strada se le ritenevo adatte per il ruolo della storia che andavo maturando. Poi quegli anni sono finiti: terminata l'Università, il lavoro mi ha assorbito ed il tempo da dedicare alla creazione filmica è svanito.
Per quanto corti o inusuali hanno richiesto sicuramente molto lavoro da parte mia. Inoltre c'è da aggiungere il fatto che siano stati montati analogicamente riportando le immagini dagli 8 mm originari alle VHS; poi con la venuta dei DVD acquistai un macchinario che mi consentì di trasformare i filmati in DVD; infine siamo giunti alla tecnologia digitale e l'ultima conversione è quella che consentirà a voi e a tutti coloro che verranno di immergersi nei mondi remoti di cui sono stato l'artefice.
Chiuderei questa nota di presentazione condividendo con i curiosi quale sia l'idea centrale di questo corpus filmico scattata nella mia mente in quel fatidico pomeriggio di oltre vent'anni fa: vidi nella mia mente un labirinto al centro del quale era collocato un oggetto magico; in qualsiasi storia, evento o situazione filmata ricorre questo indizio e la sequenza ordinata dei dodici film dal primo all'ultimo aiuterà l'acuto osservatore a comprendere il disegno celato ma visibile progressivamente in questo iter meta-filmico.
Dunque se visti disordinatamente sono semplicemente storie che narrano qualcosa ma visti e analizzati in successione indurranno ad una forma e quella forma a un'idea ed in essa un concetto. Il Talismano è questo. Il talismano è la via che in queste quattro ore circa di proiezioni l'occhio interiore avrà modo di risvegliarsi e comunicare all'anima fatti che già conosce e che la materia ha sopito: un viaggio iniziatico dunque attraverso gli archetipi che porterà dentro e non fuori. I filmati infine non hanno lo scopo di allietare lo sguardo servendosi della bellezza, della perfezione o della qualità mai come oggi determinata dal cinema di nicchia o di sistema: tutt'altro! L'obiettivo è stato quello di sporcare le immagini , i suoni, le situazioni e per questo renderle nude, scarne, spesso fuorvianti e respingenti. Superato questo scoglio di resistenza l'acuto osservatore si lascerà andare e potrà immedesimarsi nel percorso universale che lo attende per giungere al Talismano.
Per comprendere la dinamica strutturale dell'opera completa dunque è necessario comprendere che ogni singolo filmato sia autonomo e nello stesso tempo parte integrante di un corpus unitario: il Talismano appunto. Le oltre quattro ore (278:83) partono dall'Appeso (Prologo) e si chiudono con l'Appeso (Epilogo): nell'ordine (l'Appeso, Prologo 8:29; Il sorriso di Galen 24:26; l'Ultimo Giorno 14:03; Un soffio di vento 18:10; Festa a sorpresa 21:16; MATRIOSKA 33:44; Raptus 34:05; Metropolitan Horror 13:34; L'Esecutore 21:39; Alchemic Dream 9:34; SINAPTICA 14:04; Vicoli ciechi 27:29; l'Appeso, Epilogo 40:10).
La Macro Sinossi riguarda l'imprinting di l'Appeso in cui si amalgamano le sequenze di un barbone che va da una zingara a farsi leggere le carte e qui avviene la sovrapposizione delle dimensioni. dal film muto musicato si passa al film rumoristico musicato del Sorriso di Galen in cui l'uomo moderno costretto alla sedia a rotelle trova scampo nel volo di un gabbiano. Il suo spirito guida chiamato Jiunius vola oltre la sua misera vita incarnandosi nel film fotografico l'Ultimo Giorno in cui questa volta è descritto il suicidio di una donna al limite. Alla sua morte succede l'incarnazione nell'hippy de Un soffio di vento che vive girovagando per il mondo sino ad abbandonare la sua amata che cammina desolata verso il mare. Eppure tale disperazione è compensata in Festa a sorpresa nello scherzo a metà tra suspense e sorpresa in cui Claudio trova la morte. In realtà MATRIOSKA svela le carte: tutto è nella mente dell'artista scienziato che ha creato una macchina in grado di trattenere i sogni e di chiudere in una serie di film concentrici le sue folli idee sino al nucleo del Talismano determinato dal labirinto. Ed è proprio dentro la mente di uno psicologo che si sviluppa la trama di Raptus il quale tra una paziente e l'altra gioca alla roulette sino poi a soccombere. Ma è in una metropolitana che si reicarna: in Metropolitan Horror perseguita una giovane donna nel cuore della notte sino poi a trovare riconciliazione. Una volta dentro questo tunnel filmico l'Esecutore mostra l'ossessione ripetitiva del musicista psicopatico spinto a uccidere le sue donne. Infatti il film successivo Alchemic Dream parte dal cimitero in cui proprio un'anima inquieta esce dal cimitero perseguitando la direttrice del giornale Black Star che rimane ancorata alle sue angosce profonde. SINAPTICA vede il gabbiano Jiunius giungere sui resti dell'antica Kohr descritta dallo scrittore sacerdote: Ed eccoci in Vicoli ciechi ove la violenza fisica e psicologica prendono il sopravvento sino alla sparatoria finale in cui muoiono tutti tranne Mortimer a sua volta ammazzato da Nick. Solo a questo punto è possibile chiudere il cerchio con l'Epilogo de l'Appeso in cui comprendiamo che la predestinazione del vagabondo sia destinata a soccombere in questo vortice di eventi che costituiscono la descrizione della sua anima e del percorso che ha compiuto per giungere al suo compimento.
Il Talismano o TALISMAN è il corpus unitario di questi film in cui lo spettatore - neofita è chiamato a identificarsi con i diversi personaggi sino a trovare la propria collocazione in questo divenire sincopato di storie controverse.